Non si sono mai amati e, a quanto pare, nemmeno rispettati. Sono passati anni dal 2015 ma i rapporti sono ancora tesi tra Marquez e Valentino Rossi.
Il dualismo tra Marc Marquez e Valentino Rossi ha rappresentato un tema centrale della MotoGP per tantissime stagioni. I due si sono sfidati in testa a testa infuocati, pur non combattendo l’uno contro l’altro nel 2015 per la corona. L’avversario del Dottore sarebbe dovuto essere, esclusivamente, il compagno di squadra Jorge Lorenzo, ma nella contesa si inserì di prepotenza il Cabroncito.
Dopo i trascorsi non positivi in Ducati, il #46 decise di ritornare in Yamaha per sfidare una nuova generazione di fenomeni. Riuscire a battere in un colpo solo l’armata spagnola, composta dal teammate maiorchino, da Marc Marquez e Dani Pedrosa avrebbe consacrato nell’olimpo il centauro di Tavullia. Il decimo titolo divenne alla portata del nove volte iridato, nel finale del 2015. La tensione era alle stelle. In quegli anni le rivalità erano autentiche e il politicamente corretto non aveva ancora invaso il mondo, rendendo il Paddock un gruppo di amici che si vogliono tanto bene.
Il Dottore si era presentato a Sepang, penultima tappa del mondiale, con l’obiettivo di chiudere i giochi. L’italiano, grazie ad una esperta amministrazione, aveva dimostrato di essere il migliore e meritarsi il decimo sigillo. In Malesia l’astio tra Marc Marquez e Valentino Rossi toccò vette irraggiungibili. Lo stile esuberante del catalano non era apprezzato dal centauro di Tavullia. Il rider della Honda, dal canto suo, non si è mai sentito inferiore all’italiano e si mise in testa, come confermò anche la famiglia di Lorenzo, che dopo lo sgarro di Assen avrebbe fatto di tutto per non far vincere il decimo mondiale al #46.
Ciò che accadde non rappresentò una bella pagina per entrambi. Dopo le provocazioni dello spagnolo in pista, arrivò la reazione frustrata di Valentino Rossi. Quest’ultimo colpì, in modo volontario, l’avversario, determinando la sua caduta. Un gesto che condannò The Doctor ad una disperata, quanto inutile, rimonta dal fondo dello schieramento a Valencia. Nonostante la quarta posizione, i centauri spagnoli della Honda protessero Jorge Lorenzo. Il maiorchino sembrò quasi scortato al traguardo, dando la sensazione che vi fosse un patto di non belligeranza.
Marquez, bordata a Valentino Rossi
In una intervista a GQ del mese di febbraio, Marc Marquez ha ripercorso alcuni momenti salienti della sua carriera. I duelli con Valentino Rossi lo hanno forgiato, ma quanto accaduto nel 2015 non ha accresciuto la sua fama. Sul mancato sorpasso a Jorge Lorenzo, il centauro della Honda ha dichiarato: “Non è che non volessi anticiparlo, ma anticiparlo significava correre un rischio molto grosso. Se mi chiedi cosa cambierei di quel 2015, penso che quello che cambierei è il modo in cui Valentino ha gestito la fine dell’anno, quando non sei il più veloce in pista cerchi di smuovere le acque per vedere cosa riesci a cogliere”.
Il 2015 rimarrà sempre una ferita aperta per il Dottore. Avrebbe anche potuto perderlo il decimo mondiale, ma partendo nelle prime file a Valencia, sfidando il suo rivale Jorge Lorenzo. La penalità a Valentino, invece, spianò la strada al maiorchino, mettendogli su un piatto d’argento il quinto riconoscimento iridato. Il resto è storia. Marc Marquez, già in altre intervista, aveva dichiarato di non sentire il peso delle sue azioni. Sarebbe pronto a rifare tutto. Nonostante quest’anno compirà 30 anni e le sue capacità alla guida siano indiscutibili, sul piano della personalità i fischi ricevuti in molte occasioni sono la testimonianza di un carattere che non è cresciuto di pari passi con il suo talento.
Marquez è tra i campioni più forti della storia della top class ed è un vero peccato che non abbia maturato una diversa analisi del 2015. “Cicatrici mentali non ne ho – ha affermato l’otto volte iridato – ho imparato che non devo correre dei rischi per affrontare una ripresa, ma continuerò a rischiare lo stesso in pista. Si è visto nelle mie ultime cinque gare, in cui sono stato veloce e sono stato quello che è caduto più volte, perché volevo andare dove la moto non andava. Prenderò sempre quel rischio, perché il giorno in cui smetterò di farlo comincerò a rallentare e poi sarà ora di tornare a casa”.
Jarvis ritenta Valentino Rossi: nuovo accordo con Yamaha? Ecco la verità. Date una occhiata anche a: Marc Marquez, Puig vuota il sacco: c’è un solo obiettivo nel 2023.Dopo l’infortunio all’omero destro a Jerez de la Frontera, l’alfiere della Honda ha trionfato in 3 occasioni nel 2021, mentre lo scorso anno ha colto un solo podio. “Sinceramente non so nemmeno come ho fatto a vincere tre gare nel 2021, ma ancora meno mi spiego come sono riuscito ad arrivare quinto o addirittura quarto a Jerez all’inizio della stagione 2022. Perché non avevo la testa in gara, né la testa né il fisico”, ha concluso lo spagnolo.