Le F1 dell’era turbo-ibrida hanno raggiunto dei livelli di potenza mostruosi, con cavallerie altissime. Ecco i cavalli dei motori attuali.
Le monoposto che partecipano al campionato del mondo di F1 sono le più veloci del panorama mondiale, con livelli di potenza e carico aerodinamico da far invidia a tutti. Portarle al limite è molto complicato, ed è questo il motivo per il quale i migliori piloti del mondo gareggiano in questa disciplina.
Rispetto agli albori di questo sport, i motori hanno un’importanza minore, visto che oggi risulta fondamentale la componente telaistica, l’aerodinamica e la gestione delle gomme. Enzo Ferrari diceva che “l’aerodinamica è per chi non sa fare i motori“, ma ad oggi è chiaro che avere una power unit competitiva ma un pessimo telaio ti costringe a combattere nelle retrovie.
La più grande rivoluzione della F1 moderna è stata proprio quella legata all’avvento dei propulsori ibridi nel 2014, che hanno cambiato del tutto il mondo delle corse. La più grande perdita è stata quella legata al sound, ma i motori hanno guadagnato in potenza ed efficienza, proiettando questo sport in una nuova era. Ecco quanti cavalli sprigionano le power unit di oggi.
Le F1 sono molto cambiate nel corso degli anni, ma la rivoluzione più grande a livello motoristico è sicuramente stata quella relativa al 2014 ed all’arrivo delle power unit turbo-ibride. I primi accenni di elettrificazione nella massima formula risalgono al 2009, quando alcune squadre montarono il KERS, il sistema di recupero dell’energia cinetica che garantiva un tot di cavalli in più ad ogni giro.
Bandito per la stagione 2010, questo sistema tornò nel 2011 e rimase nel Circus sino al termine del 2013, prima della più grande rivoluzione della storia. Le power unit hanno sancito l’arrivo del dominio Mercedes, che su queste unità propulsive avevano un vantaggio enorme grazie all’esperienza accumulata sull’ibrido anche in termini di produzione.
Le potenze delle vetture di F1 odierne sono davvero spaventose, e siamo ormai oltre i 1000 cavalli per quanto riguarda la spinta massima. Le cifre esatte non le conosce nessuno, ma per farvi un esempio, si parlava di circa 1035 cavalli per la Ferrari dello scorso anno. Le regole sulle power unit, di fatto, non hanno mai convinto nessuno per una serie di motivi.
Prima di tutto, non fanno rumore, o comunque hanno un sound neanche lontanamente paragonabile ai V10 che abbiamo visto sino al 2005 o ai V8 del periodo 2006-2013. Inoltre, sono molto complicate con tanti diversi elementi, ma soprattutto ingombranti e pesantissime.
A ciò va aggiunto l’assurdo sistema delle penalità, visto che per ogni stagione è possibile utilizzare un massimo di 3 power unit, con oltre 20 gare all’anno. Dallo scorso anno, inoltre, il loro sviluppo è stato congelato, e sino alla fine del 2025 saranno permessi soltanto interventi utili a migliorare l’affidabilità.
I motori resteranno gli stessi sino a quel momento, mentre dal 2026 si cambierà tutto con l’eliminazione della complicatissima MGU-H e l’aumento di potenza proveniente dalla parte elettrica. Questo è stato uno dei dettami voluti da Audi per entrare a partire da quella data, nella speranza che questo sport non venga snaturato ancor più di oggi.
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