La MotoGP è un campionato in crisi di ascolti, ma nonostante questo DAZN ha pensato di aumentare ancora i prezzi. Ecco di quanto.
Il 2023 sarà un anno fondamentale per la MotoGP, che ha da poco terminato la prima stagione senza Valentino Rossi al via. Il “Dottore”, assieme ad altri strepitosi talenti che si sono ritirati negli ultimi tempi, come Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa, era in grado di trascinare questo movimento, ma ora che ha appeso il casco al chiodo la situazione è molto grave.
Gli ascolti sono ai minimi storici, così come le presenze dei tifosi a tanti appuntamenti sulle tribune. I biglietti sono aumentati a livello di prezzi, ma ciò vale anche per la F1, ed allora, cos’è che fa la differenza tra i due sport? Il Circus ha capito bene le esigenze degli appassionati, ed ora vive un momento di grande splendore, anche se i puristi non apprezzano ciò che sta diventando la massima serie automobilistica.
La MotoGP non ha più l’appeal di un tempo, e sembra che le cose stiano tornando simili al periodo precedente all’arrivo di Valentino Rossi. Si tratta di uno sport per appassionati, di nicchia, che ha conosciuto un’epoca di splendore, per poi però tornare ad occupare lo spazio che più gli appartiene in questi ultimi mesi. Il ritiro dei più grandi ha colpito questo sport in maniera molto negativa, ma c’è da dire che le cose non vengono gestite neanche nel modo migliore dagli organizzatori.
Nelle prossime righe, vi daremo conto di un incredibile aumento dei prezzi da parte di una nota emittente che trasmette le gare della top class delle due ruote. I fan andrebbero stimolati a tornare sulle tribune o ad occupare i divani per seguire le corse, ma con questi costi, obiettivamente, sta diventando tutto impossibile. Ecco cosa accadrà.
La MotoGP non sta vivendo un momento facile sul fronte degli ascolti, e ciò è valido sia per il nostro paese quanto per la Spagna. Nel nostro paese, nonostante il titolo vinto da un pilota italiano su moto italiana, con Pecco Bagnaia campione del mondo in sella alla Ducati, le tappe di Mugello e Misano non hanno di certo fatto gridare al miracolo in termini di presenze.
Il Gran Premio d’Italia, in maniera nettamente maggiore rispetto a quello corso a settembre e valido per il GP della Riviera di Rimini e San Marino, ha fatto registrare un crollo di spettatori, sino a scatenare anche un minimo di critiche da parte di Carmelo Ezpeleta, il boss della Dorna.
In Spagna il pubblico non manca mai, ma in alcuni casi si è assistito ad un calo, come a Barcellona e ad Aragon, con quest’ultima tappa che non farà più parte del calendario dal prossimo anno. Per quanto riguarda gli ascolti televisivi, le cose non fanno affatto meglio, ma nonostante questo “DAZN” non si è fatta problemi ad alzare i prezzi degli abbonamenti.
Sino a qualche mese fa, la MotoGP era disponibile su quest’emittente a 9,99 euro al mese, poi alzati a 12,99. Il pacchetto “DAZN Essential“, che comprende il MotoGP, la F1, il CEV, la Women’s Soccer League, la Premier League ed anche il basket , che fino ad ora costava 12,99 euro al mese, avrà ora un canone mensile di 18,99 euro, che equivale a più di un Aumento del 30% e quasi del 100% rispetto al tasso che esisteva fino ad agosto dello scorso anno.
Volendo si può decidere anche di pagare tutto in un colpo solo, spendendo 149,99 euro. Sicuramente, tali aumenti sono frutto della crisi che tante emittenti stanno affrontando in questo periodo, ma a tal proposito è bene sottolineare anche gli errori di questi gruppi, come ciò che la stessa “DAZN” ha fatto in Italia, aumentando i prezzi a chi aveva disdetto l’abbonamento a dicembre, quando il campionato di Serie A era fermo per i Mondiali del Qatar.
Inoltre, sta diventando sempre più assurda la non possibilità di seguire questi sport in chiaro, e nelle ultime ore anche dalla Germania è arrivato un segnale molto negativo in tal senso. L’emittente in chiaro “RTL“, che trasmetteva la massima formula gratuitamente, non ha trovato un accordo con “SKY“, e gli appassionati potranno seguire la F1 solo a pagamento da ora in avanti.
In Italia, tuttavia, la situazione è uguale da tanti anni, con la “RAI” che non trasmette una gara in diretta dal GP d’Italia del 2018. Il calo degli appassionati nel nostro paese si spiega anche pensando all’indisponibilità di molti a pagare un canone mensile, in un periodo in cui le proprietà sono ben altre.
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