In troppi, secondo il dirigente italiano, parlano ancora della collaborazione tra Haas e Ferrari, ma lui vuol stoppare tutto.
Nelle settimane che oramai ci avvicinano sempre più all’inizio tanto atteso del Mondiale 2023 di F1, a parlare in particolar modo, c’è un dirigente italiano, impegnato con la scuderia Haas. Si tratta di Gunther Steiner, di cui già pochi giorni fa abbiamo svelato un retroscena di quando era alla Red Bull. Si tratta ormai, di un po’ di tempo fa, visto che il trentino, è ormai passato alla scuderia americana da ben sette anni.
Probabilmente c’è lui stesso, dietro la decisione di non continuare in casa Haas, con Mick Schumacher, con il classe ’99 che subito ha trovato un’alternativa, andando a fare da pilota “di riserva” alla Mercedes. Il tedesco, verrà sostituito da un connazionale che ha ben dodici anni più di lui: Nico Hülkenberg, che quindi affiancherà Kevin Jan Magnussen. Per il danese, 25 punti con la scuderia nel 2022.
F1: la Haas è indipendente dalla Ferrari?
Steiner nelle scorse ore, ha parlato di passato e presente a Motorsport.com. A proposito intanto della scuderia americana, per adesso si conoscono le date di presentazione delle big, ma ancora non è noto quando scopriremo la nuova auto bianca e rossa. Però c’è di nuovo il logo ed un’importante collaborazione, di cui abbiamo visto per la Haas, ovvero quella con il nuovo arrivo di MoneyGram.
Ovviamente, proprio il nativo di Merano ha dapprima messo le cose in chiaro, spiegando che la sua squadra non è mai stata in cattive posizioni per la F1, ma poi ammette anche che il nuovo ingresso che consentirà la Haas a spingersi più in là col budget cap, non è certo una novità indesiderata. E poi, il dirigente italiano parla di passato: “Il 2020 non è stato un anno semplice a causa della pandemia, ma penso che sì, ci mette in una posizione molto solida. La migliore o no? Credo che inizialmente fossimo molto solidi in tutto”, dice parlando del nuovo accordo.
“Quando siamo arrivati nel 2016, non c’era il budget cap, quindi – continua il classe ’65 – era molto più in basso rispetto alle altre squadre, anche con una buona situazione finanziaria”. Ma non c’è solo lo Steiner sereno da ascoltare, perché a quanto pare, al Team Principal non piace ascoltare le solite voci sulla collaborazione con Ferrari. Infatti, ecco le sue parole: “Se fai bene, sei un imitatore; se fai male, non importa a nessuno. È come dire: va bene, continuate a ripeterlo, lo abbiamo già sentito. È un disco rotto. A me non fa nessun effetto. Non me ne può fregare di meno”.