Marc Marquez è il più grande talento della MotoGP moderna, ma soffre la situazione in Honda. Il team manager parla chiaro.
Gli spunti di interesse riguardo al nuovo campionato di MotoGP non mancano di certo. La lotta sarà molto accesa, a meno che Ducati non abbia ulteriormente perfezionato in maniera importante un gioiello come la Desmosedici GP22, facendola diventare sempre più forte ed irraggiungibile per i rivali.
Attualmente, è molto complicato inquadrare un avversario diretto per la casa di Borgo Panigale, vista anche la difficile situazione delle giapponesi. La Yamaha deve risolvere dei problemi importanti a livello di potenza massima, mentre la Honda ha una guidabilità ed un’aderenza da recuperare al più presto, ma per farlo ci vuole del tempo.
Ci si attende un bel lavoro da parte di Aprilia, dopo il netto passo in avanti messo in mostra lo scorso anno. Tuttavia, qualche dubbio c’è anche sulla casa di Noale, visto che la parte finale della scorsa stagione, quella di cui tutti si ricordano, è stata molto negativa e con un netto passo indietro fatto registrare in termini di performance.
Una grande attenzione sarà riservata alla KTM, che ha fatto vedere delle cose molto belle nella parte finale del campionato 2022. Brad Binder, talento non da poco e tra i più interessanti della MotoGP attuale, ha portato a casa un bel secondo posto in quel di Valencia, facendo capire che il costruttore austriaco sta crescendo bene.
La moto è perfetta in condizioni di bagnato e tratta bene le gomme, ma urgono passi in avanti importanti sul giro secco. Al fianco di Binder ci sarà l’ex Ducati Jack Miller, che dopo un biennio abbastanza deludente sulla Rossa va in cerca di un riscatto imminente. L’australiano ha tutto per far bene, ma dovrà sicuramente limitare gli errori che lo hanno condizionato in questi ultimi anni.
L’hype è molto elevato, ma le giapponesi sono le case più attese in termini di riscossa. La situazione della Honda non è affatto eccellente, visto l’ultimo posto nel mondiale costruttori dello scorso anno, ed anche un manager italiano ha confermato che ci vorrà del tempo prima di risolvere il tutto.
La MotoGP è uno sport complesso, fatto di tante dinamiche che devono combaciare per poter pensare di arrivare a vincere il mondiale. La Honda ha dominato il decennio precedente, portandosi a casa sei titoli iridati tra i piloti con Marc Marquez ed uno con Casey Stoner, lasciando le briciole alla concorrenza.
A rompere l’egemonia della squadra di Alberto Puig ci ha pensato il terribile infortunio che ha fermato Marc Marquez a Jerez de la Frontera nel 2020, e da quel momento in poi tutto è cambiato. Lo scorso anno, la casa del Sol Levante non ha vinto neanche una gara, totalizzando appena due podi e chiudendo in sesta ed ultima posizione nel mondiale costruttori.
Una situazione così sembra molto complicata da risolvere, ma non manca l’ottimismo in vista della nuova stagione. A calmare gli entusiasmi ci ha pensato, nelle ultime ore, Lucio Cecchinello, boss del team LCR, che è stato ospite del podcast di “Moto.it“, nel quale ha parlato del momento del costruttore giapponese.
Ecco le sue parole: “Per diverse motivazioni, la HRC sta affrontando un periodo non troppo semplice. Tutto ciò si è riflettuto sulla qualità del lavoro svolto ed anche sugli sviluppi portati sulla moto. La RCV della scorsa stagione ha subito diverse modifiche, in particolare nella distribuzione dei pesi, nella carenatura e nell’aerodinamica. Abbiamo ragione di credere che nel 2023 faremo dei buoni passi in avanti, ma non possiamo garantire che saremo subito al livello della Ducati“.
Cecchinello non ha comunque dimostrato di essere troppo preoccupato: “Arriveranno tanti cambiamenti e novità, credo che ci sia tutto per pensare di poter far bene. La Honda ha vinto e continua a vincere in tutte le categorie a cui prende parte, per cui vogliamo crescere insieme e fare dei bei passi in avanti“.
Il capo del team LCR ha comunque fatto una sorta di profezia: “Risolvere tutti i problemi che abbiamo in poco tempo non è realistico, per questo credo che già in Portogallo, alla prima gara, non potremo giocarci la vittoria. Ne dobbiamo essere consapevoli, ma stiamo lavorando duramente in questi mesi“.
Parole molto oneste quelle del manager italiano, che confermano il gran lavoro svolto da Honda, la quale deve però continuare a spingere. In MotoGP non è facile recuperare un gap così grande in poco tempo, alla luce anche dei pochissimi test a disposizione e dei tanti congelamenti regolamentari. Soltanto dopo qualche gara capiremo il livello effettivo della casa nipponica, senza dover trarre conclusioni affrettate già al primo appuntamento.
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