La squadra campione del mondo è stata costretta a correre ai ripari, dopo la sentenza per lo sforamento del budget cap. Ecco cosa è successo.
La Red Bull Racing ha dominato la stagione 2022, conquistando il titolo costruttori già nella tappa di Austin. La squadra con sede a Milton Keynes ha reso omaggio al fondatore Dietrich Mateschitz, scomparso poche ore prima del Gran Premio in Texas. Max Verstappen, invece, ha celebrato il suo secondo riconoscimento iridato in Giappone. Tutto sembrava essere perfetto, ma la sentenza della FIA ha messo nei guai il team austriaco.
Il budget cap è stato introdotto in F1 per riequilibrare una griglia che per 8 anni aveva sempre parlato tedesco. La Mercedes, nell’era ibrida del circus, ha collezionato 8 titoli costruttori di fila, riuscendo a conquistare la striscia di vittorie più lunga della storia, superando anche la Scuderia Ferrari. Per dare l’opportunità anche ad altre squadre con meno possibilità economiche, in un momento di crisi economica mondiale, si è deciso di imporre un tetto di spesa massima ai team. Nel 2021 il budget cap era fissato a 145 milioni di dollari. Nel 2022 il limite si è abbassato a 140 milioni, sebbene poi la cifra esatta sia risultata di 142 milioni di dollari perché è stato stabilito che per ciascuna corsa in più, oltre le 21, il tetto fosse aumentato di un milione.
E’ stato accertato che la Red Bull Racing abbia sforato il budget nella stagione 2021, ovvero quella dell’accesissima sfida tra Max Verstappen e Lewis Hamilton. Sta diventando sempre più complesso controllare gli eventuali sforamenti. L’idea di fondo era rendere le battaglie in pista più bilanciate, ma il target principale non è stato centrato. Nella scorsa stagione la squadra con sede a Milton Keynes ha conquistato ben 17 Gran Premi su 22, oltre a 2 Sprint Race. Le auto ad effetto suolo non hanno cambiato i valori di forza. La Ferrari ha fatto un passo in avanti e la Mercedes due indietro, ma di fatto il gap tra i top team e tutti gli altri è aumentato.
Solo 7 piloti hanno avuto la fortuna di calcare il podio. Oltre ai piloti di Red Bull Racing, Ferrari e Mercedes solo Lando Norris su McLaren è riuscito a cogliere un terzo posto ad Imola. L’inglese ha avuto la fortuna, però, di approfittare del sorprendente errore di Leclerc nelle ultime battute. Verstappen e Perez, invece, hanno lasciato solo le briciole gli avversari. La squadra è finita sotto i riflettori nel pieno svolgimento del campionato scorso per la questione relativa al superamento del tetto di spesa per la stagione 2021.
Nel budget cap non rientrano gli stipendi dei piloti, dei tre membri più rilevanti della squadra, gli investimenti di marketing etc. Ridurre i costi è una esigenza opportuna, ma due team hanno approfittato delle zone grigie del regolamento finanziario per trarre un vantaggio. Aston Martin e Red Bull Racing hanno superato il limite di spesa nel 2021 e hanno anche accampato scuse. L’inflazione ha, certamente, fatto innalzare i prezzi ma ciò vale per tutti. I due team sono stati punti. Alla Red Bull Racing è stata imposta una multa di 7,5 milioni di dollari come penalità per aver violato il budget cap nel 2021, oltre ad un numero minore di ore in galleria del vento in vista della prossima stagione (riduzione del 10% dei tempi di test aerodinamici nel 2023).
Non vi è stata una decurtazione di punti in classifica. Tutto è rimasto invariato in termini di graduatorie mondiali. La multa milionaria non ha avuto una grossa incidenza, anche perché colossi di tale portata hanno possibilità economiche infinite. Tuttavia, la Red Bull è stata costretta a licenziare un gran numero di dipendenti a causa delle regole del budget cap della F1, secondo quanto riportato da Motorsport-Total.com. Secondo il rapporto emerso sul magazine Motorsport-Total.com ben 154 persone sono state licenziate da Red Bull Racing e Red Bull Technologies tra il 2020 e il 2021. Non tutti, però, ricoprivano un ruolo nel team F1.
Tutte le squadre del circus sono state costrette a fare dei sacrifici. La ristrutturazione organica della Mercedes è costata il lavoro a 59 persone. E’ emerso che un dipendente Red Bull è stato pagato in media £ 142.000 ($ 173.000) nel 2021, mentre un dipendente Mercedes è stato pagato in media £ 109.000 (£ 133.000). Cifre, davvero, impressionanti. Entrambi i team hanno sede nel Regno Unito.
Leclerc preoccupato da Vasseur? Ecco la sua risposta. Date una occhiata anche al seguente articolo: Lewis Hamilton, stoccata pesante a Verstappen: il Mondiale è già partito. Le squadre nel 2023 potranno spendere massimo 135 milioni di dollari, una riduzione di 5 milioni di dollari dal 2022. Va detto che i tre dipendenti con i guadagni più alti di ogni squadra non sono inclusi nel limite di spesa annuale, né gli stipendi dei piloti. Un vantaggio rilevante per i top team.
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