Il pilota di Formula E tira in ballo Max Verstappen ed altri colleghi della F1, ammettendo che secondo lui non otterrebbero risultati.
Negli ultimi giorni a Max Verstappen, saranno fischiate parecchio le orecchie. Il pilota olandese ha già ascoltato la stoccata di Lewis Hamilton sul suo conto, ma non è qui che in questa settimana, si è finito di parlare di lui. Questo è uno degli scotti da pagare quando si è per ben due volte consecutive, campione del mondo in F1.
In parallelo al movimento della F1 che cerca delle soluzioni sempre più ‘green’, c’è l’elettrico della Formula E. Uno sport assolutamente non noioso ma che per ora, non raggiunge i livelli di attenzione ed ascolto della classe maggiore. L’ex pilota di sviluppo Renault e Williams, Oliver Rowland, ora fa parte di quel mondo e conosce bene il suo nuovo settore, così come quello della F1 stessa. In una bella intervista a total-motorsport.com, è stato lui a tirare in ballo proprio il campione del mondo 2022.
Max Verstappen ritenuto il punto di riferimento della F1
Rowland ha spiegato che sono stati i soldi a tagliargli le strade in Formula 1, quasi ammettendo di aver trovato nella FE, un ripiego. Il pilota, che ora corre per la Mahindra Racing, fa capire in tutti i modi che secondo lui non è il talento che porta alcuni piloti a correre in Formula 1, piuttosto che nella categoria che ora gli appartiene, e tira appunto in ballo, persino Verstappen che ha vinto due campionati di seguito.
“Penso che si possa dire che nessun pilota di F1 in Formula E vincerebbe facilmente – ha ammesso il pilota di FE – Penso che Max sia il punto di riferimento in F1 al momento in termini di ritmo, talento e abilità naturale”. Questo però non significa che quel talento sarebbe bastato, ed il britannico continua con altri nomi: “È facile parlarne quando sta vincendo, stimo molto gli altri, specialmente i ragazzi più giovani come Charles e George. Ma non sarebbero venuti qui a dominare. Lo so, ho corso contro di loro e conosco il loro livello”.
Sicuramente alcuni appassionati di motori storceranno il naso di fronte a certe dichiarazioni, ma sono da prendere come fatte in buona fede dal trentenne, che poi ammette anche di aver desiderato come tutti da giovane, di correre nella competizione massima. Le vicissitudini però, e la necessità di portare a casa dei guadagni, lo hanno poi dirottato verso il mondo dell’elettrico, che ora difende a spada tratta. “Abbiamo produttori competitivi, il lato guida è estremamente competitivo, quindi puoi fare bene per te stesso”, dice ancora sulla Formula E, Rowland.