Il nuovo team principal è a lavoro per fermare il dominio targato Red Bull Racing. Vasseur dovrebbe avere al suo fianco un uomo dalla grande esperienza a Maranello.
Il nuovo corso della Scuderia Ferrari è iniziato con l’arrivo di Frederic Vasseur. Dopo gli studi all’École supérieure des techniques aéronautiques et de construction automobile (ESTACA), nel 1996 il francese ha messo su il team ASM in partnership con la Renault. Per 13 anni, nelle categorie minori, il tecnico ha fatto incetta di successi, lanciando ai vertici del Motorsport piloti di alto spessore. Vasseur ha lavorato a braccetto con Lewis Hamilton, Paul Di Resta e Romain Grosjean.
Nel team ART Grand Prix si è tolto la soddisfazione di collezionare otto campionati squadre, tra i trionfi di GP2 e GP3, e ben undici riconoscimenti piloti. L’ultimo acuto in Formula 2 nel 2018 fu firmato da George Russell, attuale driver della Mercedes in F1. Uno dei tratti distintivi di Vasseur è il suo essere un ingegnere sui generis. A differenza di Binotto non ha svolto una formazione in “background”, ma da pistaiolo vero. E’ quello che in sostanza aveva invocato anche Maurizio Arrivabene. La Scuderia modenese aveva bisogno di un uomo di pista, abituato al muretto e alle pressioni che ne discendono.
Nel team Sauber il nativo di Draveil non ha conseguito risultati strepitosi, ma è stato condizionato anche molto dai problemi delle Power Unit Ferrari. Nel 2018 Charles Leclerc, al debutto nel circus, disputò un’ottima stagione. La squadra non commise particolari problemi, al di là di qualche inconveniente tecnico. Dopo un 2019 convincente con Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi, le stagioni successive furono pessime a causa della mancanza di potenza dei motori Ferrari. La Scuderia chiuse l’accordo segreto con la FIA sulla presunta irregolarità delle Power Unit, finendo per lottare nel 2020 con le AlphaTauri.
Il risultato non solo fu pesantissimo per il percorso di crescita di Charles Leclerc in Ferrari, ma segnò anche il destino dei piloti di Alfa Sauber e Haas. Nel 2022, grazie all’introduzione del nuovo regolamento tecnico, tutti i team motorizzati Ferrari hanno ripreso a conquistare un discreto bottino di punti. Vasseur ha puntato nella passata stagione sull’esperienza di Bottas, prima guida, e ha dato un’occasione al debuttante Zhou. I risultati non sono stati strepitosi, ma era difficile fare di più. La squadra elvetica ha chiuso al sesto posto a pari punti con l’Aston Martin. Red Bull Racing, Ferrari, Mercedes, Alpine e McLaren erano fuori portata.
La Rossa ha chiuso la stagione che sarebbe dovuta essere della svolta ad oltre 200 punti dalla vetta. La Red Bull Racing ha conquistato la bellezza di 17 gare su 22. Un dominio schiacciante, iniziato con il piede sbagliato. Nelle prime 3 tappe del campionato 2022 la squadra austriaca ha collezionato 3 ritiri. La Rossa, grazie ai DNF del campione del mondo olandese, si era ritrovata in una chiara posizione di vantaggio. Charles Leclerc, dopo i successi in Bahrain e Australia, avrebbe potuto amministrare meglio un +46 in classifica, se solo avesse avuto una squadra all’altezza del suo talento. Leclerc preoccupato da Vasseur? Ecco la sua risposta. Date una occhiata anche al seguente articolo: Lewis Hamilton, stoccata pesante a Verstappen: il Mondiale è già partito.
Ferrari, la mossa di Frederic Vasseur
A causa di strategie fallimentari e una poco chiara posizione sulle gerarchie, Leclerc ha perso una marea di punti. Avrebbe potuto vincere almeno il doppio delle gare, ma si è ritrovato a collezionare appena 3 successi. Una volta che la RB18 ha risolto i suoi problemi tecnici e ha alleggerito la monoposto, la Ferrari ha colto solo due vittorie, in Austria con il #16 e in Inghilterra con il #55. Se sotto questo aspetto Vasser potrà fare molto, sul piano progettuale è nelle mani del dimissionario Binotto e degli altri tecnici di Maranello. L’erede della F1-75 è stata progettata da diversi mesi. Lo stesso ingegnere di Losanna decise di concentrare tutti gli sforzi sulla wing car 2023, scegliendo di non sviluppare l’auto del 2022.
L’ex team principal della Sauber avrà al suo fianco in una nuova veste, probabilmente, Enrico Cardile. L’ingegnere italiano, nato ad Arezzo il 5 aprile del 1975, ha svolto con successo diversi ruoli a Maranello, tra cui il responsabile dell’aerodinamica della Scuderia Ferrari. Nel corso delle precedenti stagioni ha partorito progetti interessanti come la SF90, frenata dallo scandalo dei motori dopo i trionfi di Leclerc a Spa e Monza e di Vettel a Singapore. Cardile si è laureato in ingegneria aerospaziale presso l’Università di Pisa nel 2002, ed è stato scelto dalla Ferrari per lavorare nel reparto dedicato al Campionato FIA GT. Dal 2016 ha fatto un lavoro importante come capo dello sviluppo aerodinamico nel circus. Nel 2017 è stato responsabile del progetto dell’auto.
Dopo aver svolto l’incarico di project manager, Cardile fu nominato capo del dipartimento di sviluppo delle prestazioni. Dal 2021 è diventato responsabile dell’area dell’ingegneria dei telaio. Ora potrebbe assurgere al ruolo di direttore tecnico. Il Corriere dello Sport, infatti, ha riportato che l’incarico di direttore tecnico potrebbe essere svolto da Enrico Cardile, già presente nell’organigramma della Scuderia.