Il Dottore ha vinto tantissimo in carriera, ma c’è un piccolo rammarico nell’esperienza in Ducati. Ecco cosa ha confessato Valentino Rossi.
Nel Motorsport vi sono pochi piloti che potrebbero essere più soddisfatti di Valentino Rossi. Il centauro di Tavullia ha quasi sempre lottato per le prime posizioni nel Motomondiale. Dopo aver fatto faville nelle categorie minori, conquistando con l’Aprilia il titolo in 125 e nella classe 250, ha riscritto pagine di storia della top class. The Doctor è l’unico ad aver vinto il titolo in quattro classi differenti, essendo riuscito a trionfare nell’ultimo storico campionato 500 e negli anni successivi in MotoGP.
Vi è stata un’epoca dove un suo mancato podio era un evento raro, una sua caduta una sfortuna unica nel corso di un intero campionato. Per anni è stato imbattibile, avendo dimostrato di essere il numero 1 sia in sella alla Honda che sulla Yamaha. Nell’ultimo anno nella casa di Tokyo il #46 non si ritirò mai, riuscendo nell’impresa di vincere il mondiale senza nemmeno un DNF. Il “tradimento” del 2004 lo fece entrare nella leggenda. In Yamaha il rider di Tavullia mise in mostra, probabilmente, lo stile di guida più efficace della storia della categoria delle due ruote. I funambolismi del periodo in Honda, lasciarono spazio ad una concretezza a dir poco impressionante.
La leggenda del Dottore crebbe nelle sfide epocali con campioni dal talento sconfinato. Dopo aver piegato la resistenza di Biaggi, Capirossi e Gibernau, Vale perse il primo titolo in MotoGP per mano di Nicky Hayden. La stagione sfortunata del 2006 fu il preludio di una sconfitta pesantissima nell’annata successiva. Casey Stoner esplose in sella alla Desmosedici, guidando la moto italiana come nessuno era riuscito a fare in precedenza. Nel giro di pochi weekend si era già capito che l’australiano sarebbe stato il primo storico campione della casa di Borgo Panigale.
Valentino Rossi tornò sul tetto del mondo nell’annata successiva, riuscendo a piegare la resistenza, fra gli altri, di un giovane compagno di squadra che avrebbe scritto pagine importanti del motociclismo. Jorge Lorenzo e Valentino Rossi si sfidarono senza esclusioni di colpi nel 2009. L’italiano riuscì ad avere la meglio, conquistando il nono titolo della sua carriera. L’inesperienza del maiorchino fu determinante, mentre a 30 anni il centauro di Tavullia era al top della forma psico-fisica.
Il grande rammarico di Valentino Rossi
I contrasti tra i due teammate continuarono anche nella stagione 2010. A quel punto, complice anche un grave infortunio, Valentino Rossi decise di lasciare la casa di Iwata, dopo aver perso la corona per mano di Lorenzo. Il Dottore scelse di continuare la propria avventura in MotoGP in sella alla Ducati. La Rossa di Borgo Panigale non viveva un momento storico felice. Dopo i fasti di Stoner, i tecnici non estrassero il massimo potenziale della Desmosedici, non riuscendo a rendere la moto più guidabile anche per gli altri ducatisti. Valentino Rossi ha guidato, probabilmente, una delle peggiori Rosse di tutti i tempi. Nel primo anno salì sul podio in Francia, sfruttando la cavalleria del motore della Ducati.
Chiuse il 2011 al settimo posto della graduatoria con soli 139 punti. Il contratto biennale lo spinse a proseguire la sua avventura, ma pretese dei netti cambiamenti. I risultati in pista non arrivarono, nonostante qualche sporadico acuto. Nel Gran Premio di Francia e a San Marino arrivò al secondo posto, ma complessivamente fu una disfatta. Nel 2012 portò a casa 163 punti, ottenendo la sesta piazza finale nella graduatoria dei rider. Dopo il biennio terribile con la casa di Borgo Panigale il Dottore tornò su i suoi passi, rifirmando un accordo con la Yamaha e sfiorando il decimo mondiale nel 2015.
Negli anni in cui Valentino Rossi soffrì in sella alla Desmosedici, Jorge Lorenzo conquistò un altro titolo mondiale in MotoGP ed ebbe sempre più potere all’interno del box della Yamaha. I due non si sono mai amati, ma si sono rispettati. Oggi sono protagonisti nell’automobilismo. Il campione di Tavullia, inoltre, ha lanciato in top class il suo team Mooney VR46 e nel Paddock in molti vorrebbero rivederlo in sella ad una Ducati.
“Ci sono molte persone nel mio team che vorrebbero che la provassi – ha confessato Valentino Rossi in una intervista rilasciata a Motorcyclenews – per guidare una MotoGP ci vuole un obiettivo e per testarla così, a dire il vero, non ho tanta voglia. Anche se mi manca guidare una MotoGP”. Valentino Rossi ha ammesso che avrebbe voluto avere come capo Dall’Igna ai tempi della sua esperienza Ducati. Il tecnico veneto è riuscito a trasformare in una realtà vincente un team che non aveva mai trovato continuità.
“Ci siamo quasi incrociati, io me ne sono andato a fine 2012 e lui è entrato in Ducati un anno dopo. Ero già più grande e non avevo tempo di aspettare, ma la Ducati vinceva già nel 2015”, ha annunciato Valentino Rossi. Chissà come sarebbe potuta andare la storia di Rossi sulla Rossa. Da 3 anni la Desmosedici è la moto da battere in MotoGP. Pecco Bagnaia, ex allievo dell’Academy del Dottore, ha sfatato il tabù Stoner ed ha vinto il suo primo mondiale in MotoGP nella passata stagione.